domenica 9 aprile 2017

Recensione “Fallen” di Lauren Kate, #1 della serie Fallen



Buon pomeriggio lettori! Oggi vorremmo dare vita a questa nuova rubrica con la recensione di Fallen di Lauren Kate, primo volume della serie Fallen. Sarà Diaspro a parlarvi e a esprimere i suoi pareri!



Titolo: Fallen

Titolo originale: Fallen

Serie: Fallen

Volume: 

Autore: Lauren Kate

Genere: Fantasy

Sottogenere: Paranormal Romance

Anno: 2009 (lingua originale) 2010 (Italia)


Sinossi: Basta un istante per sconvolgere un’esistenza. A cambiare quella di Lucinda, diciassette anni, è stato l’incidente in cui è morto un suo caro amico. E lei ha visto addensarsi di nuovo le ombre scure che la perseguitano da quando è bambina. Guardata con sospetto dalla polizia e da chi la ritiene responsabile della morte dell’amico, Luce – così la chiamano tutti – è costretta a entrare in un istituto correzionale. Nessun contatto con il mondo esterno, telecamere di sorveglianza, ragazzi e ragazze dal passato oscuro e disturbato sono tutto ciò che trova alla scuola Sword & Cross. E poi appare Daniel, e Luce d’un tratto non sa più cosa è vero e cosa non lo è: il cuore le dice di averlo già incontrato, ma nella sua mente si accendono solo rari lampi di ricordi troppo brevi per essere veri. Soltanto quando rischia di perderla, Daniel decide di uscire allo scoperto: i loro cuori si conoscono da sempre, da tutte le vite che Luce non ricorda ancora di aver vissuto.

Voto

Contro:


Premetto che alcune osservazioni sulla terminologia potrebbero non coincidere con la versione italiana dal momento che ho letto il libro in inglese. Proprio riguardo questo punto, ho trovato un po’ noioso il fatto che al termine dei dialoghi si ripetesse sempre “disse”, e ho notato anche che alcune parole vengono ripetute più e più volte nel corso di tutto il libro. Non che esso abbia delle ripetizioni che creano fastidiosi “suoni” mentre si legge, tuttavia l’uso delle medesime parole risulta appena pesante dopo un po’.

Niente che non mi abbia permesso comunque di amare il romanzo, una volta che questo è si è sviluppato abbastanza da poter tenere incollato il lettore. È qui che sorge un altro problema: la storia ha il potere di catturare l’attenzione, ma solo dopo che siano trascorsi diversi capitoli (e per diversi intendo abbastanza da risultare troppi).

C’è tutto un periodo necessario in cui Luce cerca di venire a conoscenza di varie informazioni che possano permetterle di estinguere i suoi dubbi e le sue curiosità, un periodo che le serve per conoscere – e farci conoscere – il posto in cui si è ritrovata a vivere e le figure che la circondano, tuttavia, a mio parere, è un po’ troppo prolungata questa cosa della “quiete prima della tempesta”. Prolungata, ma non abbastanza noiosa da farmi mollare. Sapevo che prima o poi la storia si sarebbe sviluppata a tal punto da catturarmi completamente, e infatti così è stato: non sono riuscita a staccare gli occhi dopo aver passato la metà del libro, all’incirca a partire dall’incendio che fa trovare la protagonista in una situazione difficile da superare.

Come dicevo, sono rimasta lì incollata e l’ho divorato in poche ore, aspettandomi un finale coi fiocchi. È proprio qui invece che mi sbagliavo. Durante il finale, Fallen sembra perdere quell’impeto che ha spinto la storia avanti fino a quel momento, come se l’autrice si fosse improvvisamente stancata di scrivere e fosse passata alla modalità frettolosa. Perché è proprio questo che è: frettoloso e forzato, anche se sembra esserci stato messo un colpo di scena proprio per smorzare questa sensazione. Un colpo di scena che non è servito poi a tanto, non mi ha fatto provare quelle emozioni che avrei voluto e non mi ha fatto sospirare dall’agitazione.


Pro:

Nonostante alcuni alti e bassi nella cattura dell’attenzione, la storia è abbastanza carina e coinvolgente (questo almeno da metà libro). La cosa che più mi è piaciuta, è che sappiamo sin dall’inizio che la protagonista è particolare. Vede strane ombre e si è ritrovata in qualche modo in un incendio che sembra prodotto da lei (anche se di questo non abbiamo spiegazione, ma probabilmente ci verrà data nei sequel). Tutto questo ci incuriosisce fin da subito, anche perché è una cosa un po’ particolare. Insomma, non in tutti i romanzi esiste una cosa del genere.

Proprio a proposito di ciò, vorrei dire due paroline sull’originalità. Il racconto parla di angeli (genere molto utilizzato nei romanzi paranormal romance), tuttavia l’originalità è nei “pro”. Perché? Quando ho iniziato a leggerlo, mi aspettavo la solita favoletta ripetuta e ripetuta nei romanzi. Io sono abbastanza scettica sui generi Angeli/Demoni o Vampiri/Licantropi poiché spesso non riescono a trovare una propria via e seguono più o meno tutti la stessa linearità nella trama. È vero che Fallen non si possa considerare del tutto originale, tuttavia ci sono elementi al suo interno che mi hanno fatto apprezzare l’inventiva e la freschezza dell’autrice, che ha saputo dare quel suo tocco personale a un’argomento altrimenti  più volte ripetuto.

Un’altra cosa che mi ha rapita e ha contribuito ad aggiungere quella mezza stella dopo le prime tre (a dir la verità mi dispiaceva anche dare 3,5, ma 4 mi sembrava un po’ eccessivo per un libro che non mi aveva entusiasmata poi così tanto), è stata la scena del bacio, sia il primo che Luce ha in sogno, sia il secondo che è il primo vero bacio tra loro due in questa vita. Le emozioni e le sensazioni sono state trasmesse benissimo facendomi emozionare. Sembrava quasi che l’autrice abbia atteso per l’intero romanzo per scrivere quelle scene, e che poi alla fine si sia finalmente liberata, facendo di quei capitoli dei capolavori.


Credo di non avere più niente da dire su questo libro, tutto ciò che non ho menzionato mi è stato circa indifferente, oppure la mia memoria ha delle lacune, come accade di solito. In conclusione posso dire che per appartenere al suo genere è uno dei tanti carini ai quali si possa dare un’occhiata, ma non è proprio il libro che consiglierei tra i primi, ecco.

A presto, Diaspro!

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