domenica 25 febbraio 2018

Recensione '"Ricominciare" di Faustine Carlyle

Salve a tutti, la vostra Diaspro, vi auguro una buona giornata.
So bene che purtroppo non ci sentiamo da un bel po', ma mi sono trovata impegnata con svariati progetti personali e, soprattutto, con la sezione recensioni dedicata a Wattpad. Ma ora sono tornata più carica di prima, specialmente perché ho finito questo interminabile romanzo del quale ci è stata chiesta una recensione parecchio tempo fa. Ammetto che sono stata davvero molto lenta, ma come detto sopra gli impegni mi hanno portata via, e il fatto che il libro fosse così tanto lungo e lento non ha aiutato. Ma procediamo!



Titolo: Ricominciare

Titolo originale: Ricominciare


Serie: -


Autore: Faustine Carlyle


Genere: Romance Drammatico


Sottogenere: Narrativa Generale


Anno: 2017


Sinossi: Simon Bennett ha avuto tutto dalla vita. Una brillante carriera da modello, soldi, divertimenti, belle donne che gli ronzavano sempre attorno; e Regina, l'altra metà della sua anima.
Con una bambina in arrivo, il matrimonio alle porte e la carriera in continua ascesa, la sua vita sembra essere perfetta. Poi il sogno si spezza, tutto precipita e Simon cade in una spirale infinita di dolore e sofferenza, che lo porta a rovinare ogni cosa e a non accorgersi di ciò che sta lasciando indietro.
Affiancato da suo fratello gemello Kevin, che mette da parte la sua carriera da regista per stargli vicino, riprende a lavorare, ma la sua vita ora è avvolta da una catatonia emotiva che lo fa chiudere in se stesso. La continua tensione tra i fratelli aggrava le già precarie condizioni fisiche del modello, ma ciò non gli impedisce di fare il possibile per buttarsi via, accettando lavori poco adatti a lui e scegliendo compagnie discutibili, allontanando da sé chi gli vuole bene. Fino al punto di rottura. E Simon, ormai esausto, si arrende.
Chi invece non è disposto ad arrendersi è Kevin, che lo salva in extremis e rimane al suo capezzale, mettendo ancora una volta da parte se stesso, per aiutarlo a ritrovare la voglia di vivere e ad accettare la presenza della figlia, che porta il nome della madre morta di parto.

Voto



Pro e Contro:

Mi trovo davvero in difficoltà a valutare questo romanzo, ma cercherò di fare del mio meglio. Proprio per agevolare leggermente il lavoro, ho tenuto in un unico blocco i pro e i contro, dal momento che la storia ha così tante sfaccettature che è impossibile contraddistinguerle solamente con bianco o nero.


Vorrei iniziare con il dire due parole sulla copertina: l'ho trovata un po' noiosa e poco elaborata, ma è proprio questa sua semplicità che la fa adattare al tipo di romanzo a cui è abbinata. C'è da dire che non salta all'occhio subito e quindi potrebbe attirare pochi lettori, ma in quanto ad abbinamento immagine/trama ci siamo.


Non posso dire altrettanto, purtroppo, sul ritmo della narrazione, che ho trovato piuttosto frastagliato, troppo poco omogeneo per poter tenere ancorati al romanzo, già lento di suo. Non fraintendetemi, di per sé è davvero una bella storia, trattata con le giuste accortezze nonostante siano presenti temi molto delicati non sempre facili da affrontare, tuttavia scorre con una lentezza disarmante che non mi consente di consigliare il romanzo nonostante questo sia interessante, meticolosamente curato e ben esposto. È proprio questo, forse, che più mi fa dispiacere di una votazione così bassa. Per quanto io abbia amato ogni singolo personaggio, non posso affatto negare che spesso avrei voluto non continuare per via di questa fiacca che il ritmo quasi inesistente mi metteva nel continuare.


C'è da dire, tuttavia, che lo stile e la trama particolare lo rendono unico nel suo genere, è da ammirare la cura che l'autrice ha messo nel raccontare la vita di Simon e Kevin, nel mostrarci cosa accade, nel farci sentire il dolore nonostante l'introspezione dei personaggi sia ben poco accennata. Questa, tuttavia, è un'altra cosa che non ho potuto apprezzare: il narratore è onnisciente e segue più personaggi, però non si concentra nemmeno un attimo sulla loro introspezione e sui loro pensieri, se non in pochi momenti (come accade spesso con Angelica), facendo apparire perlopiù le loro azioni misteriose (fino, a volte a raggiungere i limiti dell'insensato) e poco coinvolgenti. Ci sono punti in cui non si capisce il perché di certe scelte, specialmente da parte di Simon, che se avesse avuto una buona introspezione avrebbe acquisito il potere di spezzare molti cuori con la sua sofferenza. Perlomeno il mio sì, e invece in questo modo è stato solamente scalfito da ciò che accade lungo il corso della storia.


Un altro aspetto su cui mi vorrei concentrare è l'insieme di ricordi che spesso vengono alternati alla narrazione come se fossero dei flashback, che occupano almeno il 20-30% della storia e, se da una parte si rivelano interessanti e utili per far affezionare il lettore al rapporto che vi era precedentemente tra Simon e Regina, dall'altra sono fin troppi e non tutti utili al fine della trama.


In conclusione, direi che il mondo che l'autrice ha creato è davvero molto realistico e interessante, ha utilizzato diversi termini tecnici e comportamenti studiati al fine di farci sentire davvero nel mondo dello spettacolo, proiettandoci all'interno del romanzo senza problema, tuttavia manca quel qualcosa che tiene incollati al libro. Probabilmente il fatto che per il 90% della trama non accade nulla, e poi il finale corre come se dovesse succedere tutto insieme, non aiuta questa lentezza generale: il ritmo è stato gestito male concentrando tutto verso il finale, sarebbe stato bello avere una svolta prima e meno indugi.




Se mi dovessero chiedere di votare questo romanzo direi che quattro stelle e mezzo le merita tutte, però se mi dicessero di votare in merito a quanto lo consiglierei a un'altra persona, non ne darei altrettante perché la lettura è stata tediosa.







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