Ciao a tutti, cari lettori. In realtà è un po' che ho terminato questa lettura, ma non ero sicura su cosa dire poiché mi ha lasciato pareri contrastanti.
Volume: -
Autore: Lawrence Style
Genere: Drammatico
Sottogenere: Romance, M/M, young adult, LBGT
Anno: 2017
Descrizione: «E non devi giacere con un maschio come giaci con una donna. È cosa detestabile.» (Levitico, 18:22)
Quando tutte le certezze della vita di Lowell crollano all'improvviso, il ragazzo capisce di aver sbagliato qualcosa, o magari di aver sbagliato tutto. Ogni singola azione che ha sempre ritenuto giusta, ogni parola, ogni gesto. Come può vivere con questo rimorso enorme? Come può vivere sapendo che l'errore è lui, e che lo sarà per sempre? Dopo aver letto quel passo del Levitico, dopo aver conosciuto Andrew, dopo essersi innamorato di lui, il conflitto tra giusto e sbagliato, tra volontà e coscienza ha iniziato a dilaniare il giovane, portandolo a confrontarsi con sé stesso. Una porta è stata aperta all'interno della sua mente e quello che si nasconde dall'altra parte potrebbe distruggerlo per sempre. Non tutti sono in grado di affrontare i propri demoni e uscirne vittoriosi.
Una serie di misteri e colpi di scena, tra un amore sbagliato, un collegio cattolico e un passo della Bibbia.
Recensione
Come dicevo, ho avuto sensazioni positive e negative al tempo stesso leggendo quest'opera, che di certo non di può definire "leggera" ma neanche "pesante" per via della sua lunghezza poco sviluppata; tuttavia, non è nemmeno "una via di mezzo". Vediamo infatti un tentativo di sviluppare tematiche importanti quali il rifiuto/l'accettazione della propria sessualità, rapporti familiari, fede religiosa. Però è evidente che non c'è stato tempo per dare spazio a tutto: sebbene riusciamo a entrare nel mondo di Lowell con una rapidità lodabile all'autore, è anche vero che ne usciamo altrettanto velocemente poiché proprio sul più bello vengono tagliate alcune scene e velocizzate altre, come se ci fosse stata fretta di concludere.
L'inizio è infatti molto ben curato, immergersi nel contesto in cui siamo non ci risulta affatto difficile, e la narrazione favorisce la lettura e il proseguire di essa. I personaggi vengono presentati con la giusta calma e, sebbene definirei il rapporto tra i due protagonisti leggermente frettoloso, anche questo, almeno all'inizio, è seguito con cura. È dopo, quando l'amicizia evolve in qualcosa di più, che ciò che diventa viene trascurato. Il lettore non riesce a immergersi completamente nell'amore che sboccia tra i due protagonisti, e ciò rende il finale un po' meno ansioso di quanto avrebbe potuto essere nel caso in cui ci fossimo affezionati maggiormente alla storia.
Nonostante ciò, rimane comunque un ottimo romanzo, breve ma intenso, cosa che non lo rende "uno dei tanti" bensì la storia di Lowell ci rimane ben impressa nella mente. Peccato per qualche disattenzione a livello strutturale-sintattico, ma per quanto mi riguarda sono una cosiddetta grammar-nazi, quindi non credo siano refusi di cui un lettore normale sarebbe infastidito.
La cosa che più mi sento di lodare dell'intero romanzo è il modo in cui l'autore ci porta nella mente di Lowell e ci spinge ad analizzare insieme a lui la sua psicologia: il personaggio ci appare naturale, e in questo modo riusciamo a comprendere appieno le azioni che lo spingono ad agire nel finale, che, tra parentesi, mi ha un po' distrutta personalmente. Ma non dico altro perché vuole essere una sorpresa. Oppure no? Ciò che accade nel finale è accennato fin dal prologo, che non lo rende nemmeno troppo un mistero. Questa è una cosa che non mi è piaciuta: un lettore legge l'intera storia già sapendo (o perlomeno intuendo) cosa accadrà alla fine. Credo quindi che il prologo sia stato un errore.
In definitiva, consiglio questo romanzo a chiunque crede di poter amare gli elementi tragici di esso. C'è molta introspezione e analisi della psicologia e delle situazioni, e ciò fa di questa opera una piccola perla. Peccato solo per i difetti che ho sopra elencato.
Voto
Come dicevo, ho avuto sensazioni positive e negative al tempo stesso leggendo quest'opera, che di certo non di può definire "leggera" ma neanche "pesante" per via della sua lunghezza poco sviluppata; tuttavia, non è nemmeno "una via di mezzo". Vediamo infatti un tentativo di sviluppare tematiche importanti quali il rifiuto/l'accettazione della propria sessualità, rapporti familiari, fede religiosa. Però è evidente che non c'è stato tempo per dare spazio a tutto: sebbene riusciamo a entrare nel mondo di Lowell con una rapidità lodabile all'autore, è anche vero che ne usciamo altrettanto velocemente poiché proprio sul più bello vengono tagliate alcune scene e velocizzate altre, come se ci fosse stata fretta di concludere.
L'inizio è infatti molto ben curato, immergersi nel contesto in cui siamo non ci risulta affatto difficile, e la narrazione favorisce la lettura e il proseguire di essa. I personaggi vengono presentati con la giusta calma e, sebbene definirei il rapporto tra i due protagonisti leggermente frettoloso, anche questo, almeno all'inizio, è seguito con cura. È dopo, quando l'amicizia evolve in qualcosa di più, che ciò che diventa viene trascurato. Il lettore non riesce a immergersi completamente nell'amore che sboccia tra i due protagonisti, e ciò rende il finale un po' meno ansioso di quanto avrebbe potuto essere nel caso in cui ci fossimo affezionati maggiormente alla storia.
Nonostante ciò, rimane comunque un ottimo romanzo, breve ma intenso, cosa che non lo rende "uno dei tanti" bensì la storia di Lowell ci rimane ben impressa nella mente. Peccato per qualche disattenzione a livello strutturale-sintattico, ma per quanto mi riguarda sono una cosiddetta grammar-nazi, quindi non credo siano refusi di cui un lettore normale sarebbe infastidito.
La cosa che più mi sento di lodare dell'intero romanzo è il modo in cui l'autore ci porta nella mente di Lowell e ci spinge ad analizzare insieme a lui la sua psicologia: il personaggio ci appare naturale, e in questo modo riusciamo a comprendere appieno le azioni che lo spingono ad agire nel finale, che, tra parentesi, mi ha un po' distrutta personalmente. Ma non dico altro perché vuole essere una sorpresa. Oppure no? Ciò che accade nel finale è accennato fin dal prologo, che non lo rende nemmeno troppo un mistero. Questa è una cosa che non mi è piaciuta: un lettore legge l'intera storia già sapendo (o perlomeno intuendo) cosa accadrà alla fine. Credo quindi che il prologo sia stato un errore.
In definitiva, consiglio questo romanzo a chiunque crede di poter amare gli elementi tragici di esso. C'è molta introspezione e analisi della psicologia e delle situazioni, e ciò fa di questa opera una piccola perla. Peccato solo per i difetti che ho sopra elencato.
Voto
Introspezione; tematiche trattate; sintonia con il protagonista; trama che lascia il segno.
Contro:
Rapidità; brevità che ha portato a trascurare alcune scene; finale un po' affrettato.
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