lunedì 9 novembre 2020

Recensione "Flatlandia" di Edwin A. Abbott

Ciao a tutti, sono di nuovo Koaluch! Questa volta vorrei focalizzarmi su un racconto di un autore molto famoso che nella primavera scorsa ho letto e amato. La recensione non è particolarmente lunga perché non c'è moltissimo da dire senza fare troppo spoiler, ma se avete tempo consiglio a tutti voi di leggere almeno una volta questo volumetto, che per me è molto significativo. 

Titolo:
 
Flatlandia

Titolo originale: Flatland

Serie: -

Volume: -

Autore: Edwin A. Abbott

Genere: Fantasy

Sottogenere: Classici, Fantascienza, Filosofia

Anno: 1884

Descrizione: Flatlandia è un mondo a due dimensioni, immaginato come «un vasto foglio di carta sul quale Linee rette, Triangoli, Quadrati e altre figure geometriche si muovono senza però la facoltà di sollevarsi né di scendere al di sotto del loro livello». Ce lo racconta un Quadrato, suo abitante, che nella seconda parte del libro fa esperienza della spocchiosa tracotanza dei sovrani di Puntolandia e Linealandia, e subisce le minacce della Sfera convinta della sua superiorità. Infine, tutti sono ugualmente schiavi dei rispettivi pregiudizi dimensionali.
Favola geometrica di impareggiabile fantasia, Flatlandia è molto piú di questo; come scrive Claudio Bartocci nella sua ricca introduzione, è un'opera plurivoca: esemplificazione didattica, utopia, satira sociale, esercizio di argomentazione, riflessione teologica.

Recensione

Racconto interessante, strutturato su una sorta di narratore che raccontando talvolta satireggia il sistema in cui vive e le avventure a cui va incontro. Il tutto si svolge quindi su uno sfondo apparentemente comico, ma con un messaggio dietro che invita inevitabilmente a riflettere. Ciò lo rende molto interessante dal punto di vista matematico, ma anche da quello politico. Abbott ha creato diverse società dal nulla sviluppandole a fondo in poche pagine: usi, costumi, politica, socialità ed eventi passati traspaiono da ogni pagina, sia per quanto riguarda il mondo di Flatlandia sia per tutti gli altri che il nostro Quadrato si ritrova a esplorare.
Ogni mondo è ben strutturato secondo le varie dimensioni che questo può contenere. L'estro dell'autore non sta soltanto nella creazione di questa magnifica opera in sé, ma anche nella grande elasticità di pensiero che ha dimostrato di possedere nonostante si fosse solo nel diciannovesimo secolo. 

Il fulcro e la morale di tutto rimane sempre la scoperta del nuovo e dell'ignoto, che, per natura, l'essere umano si ritrova sempre inizialmente a condannare.

Semplicemente brillante. ne consiglio la lettura a chiunque dacché è breve e non troppo impegnativo, ma continene un messaggio molto più grande ed elaborato.


Voto
Pro:
Rapida lettura; voce narrante completa; tematiche, messaggi e morale; educativo.
Contro:
-




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