sabato 9 gennaio 2021

Recensione "La mossa del Principe" di C. S. Pacat

Recensione a cura di Koaluch
Ci ho messo un po', ma alla fine ho letto anche il secondo volume della serie Captive Prince. Questo perché ultimamente ho deciso di intervallare qualsiasi serie ad autoconclusivi, così da avere modo di leggere entrambi e di imprimermi bene in mente un volume di una serie prima di proseguire con quello seguente. Comunque, finalmente ci siamo!

Titolo:
 
La mossa del Principe

Titolo originale: Prince's Gambit

Serie: Captive Prince

Volume: Secondo

Autore: C. S. Pacat

Genere: Fantasy

Sottogenere: High Fantasy, LGBT, M/M, Romance

Anno: 2012

Descrizione: Con i loro due paesi sull'orlo di una guerra, Damen e il suo nuovo padrone, Laurent, dovranno lasciarsi alle spalle gli intrighi del palazzo e concentrarsi sulle più ampie forze del campo di battaglia mentre viaggiano verso il confine per scongiurare un complotto fatale.
Costretto a nascondere la sua identità, Damen si sente sempre più attratto dal pericoloso e carismatico Laurent, ma via via che la fiducia nascente tra i due uomini si approfondisce, le scomode verità del passato minacciano di infliggere il colpo mortale al delicato legame che ha cominciato a unirli…

Recensione

Mentre il primo volume era poco più di un prologo acerbo, questo è un vero e proprio romanzo carico di sviluppi, intrecci e sorprese.
Il genere erotico viene messo un po’ da parte per focalizzarsi più su guerre tattiche e fisiche, mentre pian piano si sviluppa il romance che rimane solo accennato fino alla fine.
Ho apprezzato davvero lo svilupparsi lento di questo punto di vista, ha reso tutto molto completo e naturale.

Ho come l’impressione che la storia del primo e secondo volume sia nata come unica, per essere poi divisa in due parti che avrebbero invece dovuto restare unite.

Qui non è solo la trama che letteralmente prende il volo, anche i personaggi si mostrano per quello che sono, crescono, hanno modo di mostrare più lati di sé. 

Se nel primo volume Damen risultava come un protagonista un po’ piatto e a volte quasi privo di sentimenti negativi, adesso gli viene attribuito il valore che ha, il suo carisma aumenta, il suo valore viene dimostrato, sempre di più fino ad arrivare al finale, dove siamo ormai entrati molto in sintonia con lui. È vero che ogni tanto risalta fuori quel Damen che si adatta fin troppo facilmente alle situazioni, ma è anche vero che non poteva rivoluzionarsi subito e totalmente, altrimenti sarebbe stato innaturale.

Laurent invece mostra sempre più quella parte di sé “umana”. Lui mi è parso ben caratterizzato anche nel primo volume, ma lì non ha praticamente mai dimostrato cedimenti dal suo essere perfetto, mentre qui ci dà modo di apprezzarlo ancora di più dacché risulta un uomo con debolezze e desideri, cosa che lo rende completo.

Vedere i due protagonisti entrare sempre più in sintonia e superare la diffidenza iniziale ha reso questa avventura piena e affascinante. Il loro rapporto ha avuto una grande crescita che non si può non apprezzare, nonostante le basi non la prevedessero. Ma siamo in un romanzo, e possono anche accadere cose che magari nella vota reale non accadrebbero, no? 

A dispetto delle molte scene interessanti e dello svilupparsi di questo bellissimo rapporto tra i due, ho trovato in certi punti la narrazione un po’ lenta. Non che non ci siano avvenimenti importanti, ma il viaggio viene forse protratto un po’ troppo a lungo, e ci sono scene/informazioni secondarie che avrebbero potuto essere tagliate per snellire il testo e rendere la narrazione un po’ più spedita. Questo però non mi ha impedito di godermi ogni singolo capitolo poiché, ripeto, di avvenimenti importanti ce ne sono parecchi.

Mi sembra che lo stile dell’autrice sia cresciuto molto dal primo al secondo volume, ma anche dall’inizio del secondo volume alla fine di esso. Per questo, ho grandi aspettative per il terzo capitolo della serie.


Voto

Pro:
Stile molto più maturo rispetto al primo volume; crescita dei personaggi e del rapporto tra di essi; trama consistente.

Contro:
Il protagonista è ancora un po' accondiscendente; a volte la narrazione rallenta.  




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