domenica 14 febbraio 2021

Recensione "Il banchetto della fine del mondo" di Michele Borgogni

Recensione a cura di Koaluch.

Questa lettura è stata davvero una sorpresa per me che, attratta dalla copertina fuori dal comune, mi sono candidata per il giveaway di questo ebook e l'ho vinto insieme a un altro dello stesso autore (che ora sono proprio curiosa di leggere). Volevo inserirlo nelle letture di marzo, ma alla fine sono stata troppo curiosa per aspettare, e non me ne pento affatto.

Titolo:
 
Il banchetto della fine del mondo

Titolo originale: -

Serie: -

Volume: -

Autore: Michele Borgogni

Genere: Horror

Sottogenere: Narrativa contemporanea

Anno: 2020

Descrizione: Nel piccolissimo paesino di San Gerardo, abbarbicato sull'Appennino Toscano, la pandemia che sta sconvolgendo l'Italia e il mondo non è ancora arrivata; d'altronde, lassù non viene mai nessuno. Così, in barba alla quarantena e al distanziamento sociale imposto dal Governo, Barbara e i suoi amici organizzano una mangiata epocale per dire addio alla normalità, una cena straordinaria nella quale strafogarsi bevendo i migliori vini e mangiando solo iloro piatti preferiti: il Banchetto della fine del mondo. Non sanno che per loro il mondo quella sera finirà davvero.

Recensione

Il banchetto della fine del mondo mi ha lasciata scioccata, al punto che non ho saputo pensare ad altro per i minuti successivi, dovevo raccontare a qualcuno cosa avevo appena finito di leggere!

Posso dire che la trama che ho letto su Amazon non lascia trapelare nulla della sorpresa che abbiamo all’interno delle pagine, e ho apprezzato questo fattore perché in tal modo sono rimasta del tutto affascinata da ciò che scoprivo andando avanti, senza riuscire a fermarmi. I capitoli brevi ma intensi hanno aiutato questa immersione nella narrazione, che avviene fin da subito grazie anche allo stile apprezzabile dell’autore. 

Le pagine non sono molte, eppure ti fanno conoscere bene tutti i personaggi, che si dimostrano molto differenti tra loro e caratterizzati al massimo per quanto la brevità permette; specialmente Barbara, la protagonista della quale seguiamo il punto di vista.
Di solito non è facile che io apprezzi racconti o romanzi brevi proprio perché rischiano di far mancare quella completezza che un’opera più lunga potrebbe fornire più facilmente, però qui ciò non succede, qui viene data a ogni cosa il proprio spazio e al termine della lettura tutto è completo.

Come ho detto, il finale mi ha scioccata, ovviamente in senso positivo. Man mano che andavo avanti coi capitoli sentivo che c’era qualcosa che non tornava – l'autore ha lasciato di proposito, e con grande maestria, dettagli qua e là da decifrare  eppure non mi aspettavo proprio qualcosa di simile, che mi ha fatto proseguire la lettura fino alla fine con il fiato sospeso. Amo questo genere di horror perché non si vede spesso in giro, e ciò rende quest’originale opera una piccola gemma splendente.

Si percepisce lo studio dell’autore dietro ogni singola cosa, la cultura sul paesino di ambientazione, sulla sua cucina, sui vini e sui discorsi che i personaggi fanno.
I dialoghi, pur essendo fuorviati dal vino – e altro appaiono del tutto naturali, quelli di un gruppo di amici che si riunisce per “l’ultima volta”, così come viene detto scherzosamente al fronte della pandemia.

Le ultime parole di chiusura lasciano con il fiato sospeso un lettore che ha assistito a scene che non si sarebbe mai immaginato. Davvero complimenti all’autore.


Voto
Pro:
Caratterizzazione di personaggi e situazioni, sebbene la brevità; mistero nel corso della lettura; finale sorprendente.
Contro:
L'unico contro che ho trovato sono alcuni refusi che compaiono nel racconto, ma non sono molti e non abbastanza evidenti da farmi abbassare il voto.




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